Continuiamo ad allenarci (in casa ovviamente) non solo per rimanere in forma e per stabilizzare la condizione fisica in attesa di ritrovarci per strada (sembra quasi un miraggio), ma perché in gioco c’è altro e decisamente più importante.
Il nostro equilibrio psicofisico ad esempio si nutre di diversi aspetti (emotivi, affettivi, ricreativi e razionali) e per stare bene devono essere stabilizzati e ben allineati. Basta che uno di loro si disallinei con gli altri e si comincia a percepire disagio e sconforto.
Gli atleti hanno bisogno di sforzo, di frequenze cardiache che si impennano, di respiro affannoso, di sudore che cola, di sentire la catena e la muscolatura attiva, dobbiamo scaricare tensioni e ci nutriamo di endorfine. Il nostro equilibrio di persone dipende anche da questo. Chi non è praticante difficile che lo possa capire.
In questo momento ci vuole tenuta mentale e determinazione per noi stessi e per le famiglie che ci guardano come riferimento, come pilastro e come supporto.
La nostra tenuta e la nostra volontà dipendono anche dal nostro stato mentale e questo necessità di supporto fisico, di consistenza fisica non per le prestazioni (chi se ne frega) ma per reggere le attuali avversità e per meglio scaricare le inevitabili tensioni negative e depressive che la situazione ci impone.
La comprensione della situazione critica richiede un approccio equilibrato e pacato per meglio comprendere e fronteggiare le tensioni e le difficoltà, evitando di perseguire strade qualunquiste sfascianti e destabilizzanti, sotto l’ondata anche di alcuni post sui social sempre più aggressivi e demenziali (in certi casi). Questo approccio moderato e al tempo stesso di sostanza ci preserva una prospettiva intellegibile e propositiva e influenza anche chi ci sta intorno, contribuendo a mantenere l’ambiente domestico e oltre positivo e costruttivo e se possibile ottimista.
La nostra corazza si tempra anche con la preparazione e con l’azione fisica e allora diamoci dentro, riserviamoci 45’ per pedalare sui rulli, o fare esercizio muscolare o pilates o qualunque forma ci permetta di scaricare ansie e produrre sostanze adrenergiche che rappresentano il nostro doping biologico naturale, quello che fa bene. Non smettiamo di muoverci ne usciremo e ci ritroveremo in sella o a correre o su un campo a giocare e a ridere.
Detto questo quando saliamo in sella nella nostra postazione indoor cosa facciamo? Ci alleniamo con consistenza o facciamo solo un programmino di mantenimento o di sgambatina?
Innanzitutto cerchiamo di preservare e non disperdere il lavoro e la preparazione svolta nei mesi invernali soprattutto per chi ha fatto Indoor e Outdoor congiunti. Esercitarsi con blocchi di 50-60’ di resistenza aerobica tipo fondo medio e fondo veloce (FM e FV) con diversi esercizi (rpm differenti con carichi inerenti, posizioni variegate dal fuori sella a senza mani ecc) rapportati sia alla condizione in piano che in leggera salita.
Mantenere semplicemente attive le vie metaboliche preposte alla potenza aerobica attraverso le sollecitazioni di soglia anaerobica e sopra soglia, con esercizi di intensità tra l’88% e il 92% sia in salita che in pianura, senza però abusarne e senza che questo rappresenti uno stress arido. Quindi step di esercitazioni di non oltre 10-15’ da ripetere non più di 2 volte all’interno di una sessione, e questa da proporre 1 volta ogni 4-5 sedute, non di più.
Non sono necessari lavori di massimo consumo (VO2max) in forme di ripetute e serie che vanno collocati in situazioni temporali costanti e durevoli per meglio sedimentare e stabilizzare gli adattamenti all’interno di un processo di costruzione condizionale.
Inoltre necessitano di livelli di attivazione psicofisica e motivazionali molto elevati e non è il caso di creare ambiti complessi metabolici in questa fase dove l’equilibrio mentale deve regnare sovrano.
Sono esercitazioni che abbisognano di obiettivi e finalità a breve termine e in questo momento siamo fuori da questo range di analisi di periodo.
Utili e divertenti i lavori di agilizzazione con diverse scale di rpm (da 110 a 140 e oltre) svolte per tempi ridotti e con carichi variegati (mai troppo elevati comunque) che servono a creare situazioni metaboliche brillanti e poco stressanti. Ad esempio un set di 8rp x 20” da ripetere 2 volte con oltre 130rpm con carichi bassi e con un recupero breve di 20-30” è una ottima base prestazionale per lavorare sulla tecnica e per dare sollecitazione adrenergica alla muscolatura senza pero’ intossicarla eccessivamente.
Se alternate una rp senza mani introducete per altro un fattore tecnico di difficoltà che aumenta il disavanzo esecutivo e innalza la qualità gestionale necessaria. Sono elementi che possono essere assemblati insieme per strutturare singole sedute di 50-60’ che ci mantengono la gamba, con elementi variegati e non ci abbassano troppo le difese immunitarie.
Da inserire anche le sessioni muscolari senza bici in quanto preparatorie per l’impianto muscolare e didattiche per le qualità di tenuta prestativa, di prevenzione posturale e anche di sollecitazione delle componenti elastiche muscolari importanti per la ricerca dei picchi di performance. Quindi circuiti di esercizi (vedi il Training Cycling Program di quest’inverno del Metodo Pit) che coniugano aspetti di forza con quelli articolari e con elementi di destrezza e coordinazione.
Strutturare quindi piani di allenamento variegati e combinati che servono per mantenere in piedi la condizione e le componenti necessarie, attraverso un impegno che va dalle 3 sessioni alle 5 settimanali senza per altro dimenticare il valore del recupero tra gli allenamenti. L’unica cosa su cui non si può fare applicazione è il lavoro di estensione, quello che ci porta a fare uscite di 3-5 h e oltre. Purtroppo in termini realistici non si può fare nulla (scordatevi di fare 3 h in indoor non ha alcun senso e lo sforzo mentale richiederebbe un prezzo elevato) ma la buona notizia è che l’allungamento delle sessioni una volta tornati alla normalità non richiede molto tempo e in breve sarete di nuovo alle prese con 100 km e oltre.
Ciao Fabrizio maiiiii mollare, è da novembre che seguo il Metodo Pit, domani mattina lezione n 32 quelle che piacciono a me, domenica mattina Top Weekend lezione n 8 forza anaerobica, grande! A presto.
Ciao Fabrizio ti devo ringraziare per le parole di conforto e volevo dirti che oggi ho iniziato la prima lezione (33) dell’ultimo mesociclo. Vista la situazione non posso più fare due lezioni a settimana più l’uscita del sabato/domenica e volevo chiederti se posso fare una terza lezione o, eventualmente, fare altro? Grazie
Ciao Youssef, Fabrizio ti ho risposto in privato via email.